L’attuale via Roma era il vecchio “Stradone nazionale”, cioè il raccordo della strada Cagliari-Sassari- Porto Torres (la Carlo Felice) col tratto che conduce al porto turritano e che ora viene identificato nel viale Umberto. Lo “Stradone” proseguiva il suo itinerario attraverso l’odierna piazza d’Italia, piazza Castello, il Corso, fino a Porta Sant’Antonio, ove attraverso un passaggio a livello ferroviario (nell’area dell’ex albergo Turritania) si immetteva nello “Stradone di Porto Torres”. Ove ora sorgono alcuni dei migliori palazzi borghesi della città, erano piccole case e alcune osterie che fungevano da stazioni di posta con locanda. Vi sostavano infatti le diligenze in servizio verso i paesi della provincia. L’ultima locanda ha resistito fino alla seconda guerra mondiale e le diligenze che vi stazionavano collegavano Sassari con le frazioni rurali di San Giovanni e Ottava. Un’importante costruzione della via Roma è rappresentata dal palazzo di Giustizia, che venne eretto in oltre dieci anni e completato in piena seconda guerra mondiale, durante la quale la parte costruita servì da infermeria presidiaria. Un episodio curioso riguarda una frase di Mussolini, che durante la sua visita a Sassari, nel 1942, quando seppe che il palazzo era ancora in costruzione, esclamò: “In dieci mesi abbiamo costruito un impero e non riusciamo in dieci anni a costruire un palazzo di giustizia”. Bastò questa frase, pare, a far sì che tutti si dessero da fare per completare l’opera a tamburo battente, e dopo la guerra vi si trasferirono gli uffici giudiziari: la Procura del Re da piazza Tola, il Tribunale da via Mercato, la Pretura pure da piazza Tola, dalla sua sede di Palazzo d’Usini.