La corsa dei cavalli di Mezzagosto, volgarmente detta currer su palu de mesagustu (in spagnuolo paly de mijagost), veniva fatta anticamente lungo la Piazza, l’odierno Corso Vittorio Emanuele, la sera del 13 agosto, un giorno prima della discesa dei Candelieri, perché potessero assistervi dalle finestre della casa Comunale i signori Giurati, il Governatore e gli altri invitati. Le corse erano, per i sassaresi, come per tutti i sardi, il trattenimento più emozionante e più gradito, sebbene fosse spesso funestato da qualche disgrazia, a cui poco si badava.
Oltre i panni di broccato, ed altri oggetti destinati ai fantini vincitori, il Municipio dava altri premi per le corse a piedi, le quali erano anch’esse causa di inconvenienti, come urti, zuffe e tafferugli.
Da una lettera del Tola, stampata nel 1828 e indirizzata a Lodovico Baille, noi apprendiamo che il Capo Giurato (oggi Sindaco) vestito alla foggia degli avvocati o medici spagnuoli, percorreva tutto tronfio il Corso, inforcando un cavallo bardato riccamente. Era seguito da un valletto Municipale (Verguetta) il quale vestiva di rosso, portava la mazza d’argento, e montava un magro ronzino, infioccato con nastri di colori vivaci.
Con una mano sul cappello, in segno di saluto, il Capo Giurato sorrideva alla folla che stipava la via e lanciava in mezzo ad essa manate di bigliettini colorati, aventi dei numeri corrispondenti ad altrettanti premi, seri od umoristici, preparati nel Palazzo Civico. I detentori dei biglietti, acquistati a prezzo di spinte, pugni e urti senza fine, correvano trafelati al Municipio, per ricevere in dono un berretto, un coltellino, una pipa, oppure un bel calcio od uno schiaffo sonoro, secondo quanto aveva assegnato loro la sorte.
Per una consuetudine medioevale, alla serietà di una festa religiosa, si univano sempre gli spassi e per di più lo scherzo, poiché al Magistrato Civico piaceva divertirsi col popolo almeno una volta l’anno.
Dopo questa allegra passeggiata sindacale, si faceva la corsa seria coi cavalli. I Consiglieri andavano in corpo al Palazzo Reale per prendervi il Governatore (e con esso anche il Viceré se per caso si trovava a Sassari) e quindi lo conducevano al Palazzo Comunale, per prender posto sul balcone (en la piessa del corredor), tutto coperto di arazzi, fiori e fronde di ogni genere, tra i quali penzolavano i panni di broccato e gli altri oggetti destinati in premio ai vincitori.
Terminata la corsa, si offrivano dolci e rinfreschi agli invitati ed un regalo al Governatore, il quale ritornava al suo Palazzo seguito dai Consiglieri e dai Cavalieri e dagli applausi della popolazione festante.
Le corse del Mezzagosto risalgono ai tempi antichissimi, sin dal 1526; se ne ha prova in alcuni documenti dell’Archivio Comunale: («da pagarsi, per el drap del Pal di Mezzagosto Ls. 30; e L. 4 per una spada, daga, berretto e enbast»).
Il 28 febbraio1844, per le molte disgrazie a cui le corse davano luogo in Piazza, si deliberò per la prima volta che esse si facessero fuori della Città. Ci erano voluti tanti secoli per accorgersi che era necessaria una simile deliberazione!
Le corse ebbero quindi luogo fuori Città fino al 1857. Più tardi, si iniziarono le moderne e bellissime corse di cavalli e biciclette in una pista della Piazza d’Armi, a San Giuseppe.