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Viandanti

Origini. La nascita di una vera e propria corporazione dei trasportatori in Sassari si perde nei fumi della storia. Già nei duecenteschi Statuti Sassaresi il mestiere dei Carratores veniva disciplinato da uno specifico capitolo, segno che le attività di trasporto e commercio di beni di consumo nel territorio del nord-ovest sardo, dal porto di Torres e Alghero alla città di Sassari, fossero gestite da maestranze locali. Tuttavia i trasportatori della città di Sassari non vollero, almeno inizialmente, costituirsi in corporazione, istituendo invece una confraternita devozionale, la Confrarìa di Nuestra Señora de Itria, attiva nella chiesa di Sant’Agostino almeno dal 1480, la cui Patrona era però venerata nel tempio agostiniano quantomeno dal decennio prima.

Le ragioni di tale scelta, con ogni probabilità risiedono nella particolarità del mestiere svolto dai consociati, che male si prestava alla rigidità degli statuti tipici dei Gremi. Era infatti usanza per le corporazioni dotarsi di regolamenti atti a disciplinare per intero la vita dei corporati, con norme che regolavano l’attività di lavoro, gli esami per l’ammissione, i prezzi dei prodotti e le attività di mutuo soccorso. Disposizioni di tale natura difficilmente erano conciliabili con un’attività itinerante come quella svolta dai trasportatori, che scelsero la più adatta forma della confraternita devozionale.

Dopo un breve periodo di attività nella vicina chiesa del Santo Spirito (oggi scomparsa e situata presso Porta Utzeri, lungo la direttrice che portava al vicino villaggio di Silki e ai centri del Coros), la confraternita tornerà nel tempio agostiniano, trovando però radicata una corporazione devota a Santa Monica. Per dirimere le controversie sorte dalla convivenza fra le due confraternite le stesse si fonderanno assieme nel 1632, costituendo la Confrarìa de Nuestra Señora di Buen Camino. Tale titolo che si rifà totalmente alla devozione mariana precedente, in quanto il titolo greco Hodeghitria (in italiano Itria), che significa appunto Colei che protegge o che guida nel Cammino, è da molti ritenuto segno di continuità fra le due corporazioni, attive nel medesimo tempio e devote, di fatto, alla stessa Patrona. La confraternita mantenne i tratti distintivi di entrambi i sodalizi, ed in particolare i confratelli vestirono contemporaneamente la cappa nera dei devoti della Vergine d’Itria e la cinta di Santa Monica.

La Confraternidad de los viandantes e il Gremio del ‘700. Con atto del 30 giugno 1633, compilato dal notaio Gavino Tolo, e con lo statuto dell’agosto dello stesso anno, si costituisce la Confraternidad de los Viandantes (Confrarìa dels Viandants nei testi in catalano) nucleo originale della corporazione che assumerà il nome di Gremio dei Viandanti solo nel novembre 1775. Per la prima volta i Viandanti appaiono scissi ed autonomi dall’altra categoria di trasportatori, i Carradori (che stanzieranno nella chiesa del Carmelo e sceglieranno come patrona la Madonna di Bonaria, utilizzando un vessillo bianco), con i quali condivideranno la foggia della divisa, con la cappa di Nostra Signora d’Itria e la cintura di Santa Monica, ma che rimarranno gli unici obbligati allo scioglimento del voto del 14 agosto. La necessità di scindere i due mestieri probabilmente discende dal fatto che i Viandanti trasportassero merci proprie nei centri minori dell’isola, dove, per fueros iberici, era vietato aprire rivendite fisse, mentre i carradori si occupavano dei trasporti locali per conto terzi.

Con il regolamento del 1633, la confraternita fece una convenzione con i frati agostiniani, nella cui chiesa il gremio festeggiava e festeggia tuttora la B.V. del Buon Cammino, la cui festa ricorre la seconda domenica d’agosto, entrando in possesso della cappella ancora oggi in proprietà della stessa corporazione e acquisendo il diritto di sepoltura nella sottostante cripta, il quale verrà esercitato fino alla soppressione di seguito all’acquisizione delle leggi napoleoniche in Sardegna.

A confermare la data di fondazione del Gremio vi sono i documenti storici che risalgono appunto al 1633, ed in particolare al 30 giugno e al 7 agosto di quell’anno. La corporazione si doterà di nuovo statuto nel 1775, assumendo il nome di Gremio e conformandosi alle norme che regolavano le altre corporazioni turritane. Per buona parte dell’Ottocento, dopo l’abbandono da parte degli agostiniani, diverrà custode e gestore dell’intera chiesa di Sant’Agostino, fino ai primi anni del Novecento.

L’intera collezione di tali documenti è tuttora gelosamente custodita dal Gremio, il cui archivio storico, quasi interamente completo e comprensivo di quasi 400 anni di storia, è stato dichiarato di notevole interesse storico dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. L’archivio, congiuntamente alla ricchissima collezione di gioielli ex voto, agli abiti ricamati della Patrona e alle divise storiche dei componenti, è al centro di un progetto museale che in futuro renderà possibile l’accesso a tale ricco patrimonio artistico e culturale al pubblico.

L’ammissione alla Faradda e la storia recente del Gremio. Il Gremio dei Viandanti, essendo in principio parte integrante della medesima corporazione dei Carradori, non aveva, al momento della sua costituzione, un proprio candeliere con il quale prender parte alla discesa dei candelieri, ma fu in ogni modo ammesso allo scioglimento del voto partecipando alla processione del 14 agosto con la sola bandiera e continuò a farlo allo stesso modo sino al 1941.

Con un verbale del 14 agosto 1941 il gremio rappresentato dai suoi due membri, Edoardo Toschi Pilo e Pietro Pintus, fu obbligato dal Comitato Provinciale per le arti popolari, rappresentato dal presidente cav. Giovanni Lavagna, a prendere possesso dell’antico cero dei Carradori, con l’obbligo di prender parte con questo ogni anno al corteo del 14 agosto.

Il gremio possiede un secondo candeliere (1978) che viene portato ad anni alterni con quello storico, il quale è stato dipinto dalla nota pittrice Liliana Cano . Pur non essendo membro fondatore, è ad oggi parte dell’Intergremio città di Sassari, di cui ha più volte avuto la Presidenza, collaborando al processo di integrazione fra le corporazioni sassaresi, avviato negli anni ’70.

Il Gremio dei Viandanti festeggia la sua patrona, la Madonna del Buoncammino, nella sua festa grande la domenica precedente la Discesa dei candelieri (in genere la seconda del mese di agosto) nella chiesa di Sant’Agostino. In tale occasione, per tradizione l’Arcivescovo Metropolita di Sassari celebra al mattino il solenne Pontificale di Buon Cammino, caratterizzato al termine dal rito dell’intregu, il passaggio di consegne fra l’Obriere Maggiore dell’anno precedente e quello che assume la carica. Alla sera la processione, in cui il settecentesco simulacro della Vergine del Buon Cammino sfila per le vie cittadine accompagnato da tutti i Gremi della città, le confraternite e numerosi gruppi di pellegrini in abiti tradizionali provenienti da tutta l’isola.

Il Gremio festeggia inoltre la Solennità del Corpus Domini come seconda festa patronale. Tale celebrazione, definita Festa del sorteggio degli Obrieri, ricorda la fondazione del Gremio ed in occasione della stessa vengono pubblicamente sorteggiate (come da statuto del 1633) le cariche sociali per l’anno successivo e si ufficializza l’ingresso dei novizi. Viene inoltre rinnovato il giuramento dei consociati in favore della divulgazione della devozione alla Vergine del Buon Cammino.

Oltre a questi grandi eventi il Gremio celebra la propria Patrona in Sant’Agostino ogni seconda domenica del mese con una messa dedicata con annessa indulgenza plenaria e organizza in maggio il Mese Mariano dedicato alla propria Patrona. Altre importanti celebrazioni sono: la Novena in preparazione alla festa patronale; la cerimonia di intronizzazione della Vergine il venerdì della festa maggiore col canto dell’Ave Maris Stella; il canto dei Primi Vespri Solenni in latino nel sabato della festa; il ricordo dell’esposizione del Simulacro in Vaticano il 4 giugno; le messe in suffragio dei defunti del Gremio in occasione della Solennità di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti.

Il gremio dei Viandanti, inoltre, fin dalla seconda metà del secolo XVIII, nel giorno di Pasqua faceva una questua a beneficio dei poveri prigionieri delle carceri di San Leonardo; e tutta la cittadinanza faceva a gara per offrire pane, carne, frutta, ortaggi e altri beni commestibili che venivano portati in solenne processione alle carceri, a suon di piffero e di tamburo. Questa usanza venne soppressa nel 1863.

(Testo da Wikipedia – Video di Stefano Solinas)