Nel secolo XII e per lungo tratto del seguente la terra di Sassari era aperta, ma aveva un castello, del quale resta memoria in alcune carte di quei tempi. Probabilmente quell’antico castello sorgea nel luogo, dove poi dagli aragonesi fu fabbricato quello che ancora sussiste. Le abitazioni dell’antico borgo erano distese dalla parte di Porta Rosello a Porta Uceri e aggruppate in maggior numero a ponente, dove era la fontana pubblica, detta Pozzu di bidda, che era aperta tra il monistero di S. Elisabetta e la chiesa di S. Apollinare, ma più prossimamente al primo luogo. Per le infestazioni degli infedeli, e per le vessazioni or de’ genovesi or de’ pisani, emigrando ne’ secoli XII e XIII molti cittadini da quell’antica città e stabilendosi in Tatari, crebbe questa popolazione e tanto allargossi l’abitato , che già in sullo scorcio del secolo XIII occupava tutta l’area, che fu rinchiusa di poi da una forte cinta di mura.
(Tratto dal Dizionario geografico, storico, statistico e commerciale compilato per cura del professor Goffredo Casalis, dottore di belle lettere – Torino 1849)