I contadini nella Sassari medievale. Fra gli inizi del XIV secolo e la fine del XVI si ebbe a Sassari la formazione dei Gremi ad imitazione delle Gilde e delle Corporazioni del centro Italia e della Spagna. I Gremi sassaresi erano in tutto uguali a quelli continentali; avevano infatti rigidi statuti e regole, ma in qualcosa Sassari si era differenziata. Nel territorio del Comune si formarono anche delle confraternite a carattere agro-pastorale e fra di queste si distinguevano gli Agricoltori che ebbero grande potere politico ed economico. Nella tradizione popolare gli Agricoltori erano suddivisi in diverse classi, a seconda del fatto che possedessero grandi terreni o piccoli appezzamenti oppure lavorassero la terra altrui: Li Massai ossia i grandi proprietari terrieri e i latifondisti; gli Orthulani cioè coloro che possedevano dei terreni di modeste dimensioni adibiti per lo più alla coltivazione di ortaggi e di piccoli alberi da frutto e infine li Zappadori e i Narbonai che non possedevano terreni ed erano assunti alla giornata dai Massai.
La Confraternidad du poble. Nel 1531 i Contadini facevano parte ufficialmente della confraternita du poble insieme ai Massai sotto la protezione della Madonna del Bosco e con una cappella nel Duomo. Il loro candeliere occupava (nel periodo aragonese) il penultimo posto ma successivamente occupò l’8° e ultimo. Le tensioni del gremio, presenti sin della nascita, per il diverso ruolo occupato dai Contadini e dai Massai, continuarono anche dopo il cambio della patrona (la Madonna delle Grazie) e il trasferimento a San Pietro in Silki.
L’avversità storica portò nel 1803 alla scissione del gremio ed alla fondazione di un gremio autonomo sotto la protezione di San Giovanni Battista acclamato con il titolo di la neura (della nebbia) portatrice della peronospora che distruggeva vigne e orti. Non si ha comunque la certezza che i contadini formarono subito un gremio a sé stante; prova ne è il fatto che il Gremio si forma ufficialmente nel 1913. Probabilmente erano tra gli agricoltori che Vittorio Angius, nella prima metà del XIX secolo, indica tra coloro che, assieme al municipio, festeggiavano per antico voto san Giovanni Battista di la Neula, con una messa solenne nella cattedrale. Il ceto, dunque, portando fede alle parole dell’Angius, scioglie un antico voto anche nel festeggiare il Precursore.
Il Novecento si aprì in maniera festosa con la riammissione del gremio alla Faradda (1937) con la consegna del cero dei Pastori al gremio. Ben presto il candeliere divenne famoso per l’energia con cui i portatori lo facevano danzare e la sua fama accrebbe insieme a quella del gremio. Nel 1979 fu tra i gremi fondatori dell’Intergremio e Gavino De Rosas gremiante anziano fu eletto primo presidente dell’associazione.
La festa grande del gremio dei contadini è la domenica più vicina al 24 giugno e si protrae per diversi giorni, mentre la festa piccola è il 29 agosto, data della ricorrenza del martirio di San Giovanni Battista.
Il candeliere, che era lo stesso del gremio dei Pastori, è stato per lunghi anni di colore bianco. Scoprendo però durante un restauro una cromia verde, si è deciso di portarlo al suo antico colore. I Contadini lo hanno ricevuto in dono dall’Associazione per la cultura e le tradizioni popolari dopo che il gremio dei Pastori si è disciolto. Il candeliere dei Contadini presumibilmente risale al 1876 data riportata nella cassa antica scoperta dopo un restauro. Pesa 194 chilogrammi.
(Testo da Wikipedia – Video di Stefano Solinas)